Che ha scritto solo una sinfonia. Generi musicali: sinfonia. La storia della nascita della sinfonia come genere

Che ha scritto solo una sinfonia.  Generi musicali: sinfonia.  La storia della nascita della sinfonia come genere
Che ha scritto solo una sinfonia. Generi musicali: sinfonia. La storia della nascita della sinfonia come genere

Lezione

Generi sinfonici

La storia della nascita della sinfonia come genere

La storia della sinfonia come genere risale a circa due secoli e mezzo.

Alla fine del Medioevo in Italia si tentò di far rivivere il dramma antico. Ciò segnò l'inizio di un tipo completamente diverso di arte musicale e teatrale: l'opera.
Nelle prime opere europee il coro non suonava in questo modo ruolo di primo piano come cantanti solisti con un gruppo di strumentisti che li accompagnava Per non interferire con la visione degli artisti sul palco da parte del pubblico, l'orchestra era situata in una nicchia speciale tra la platea e il palco. All'inizio questo luogo particolare veniva chiamato "orchestra", e poi gli stessi artisti.

SINFONIA(greco) - consonanza. Nel periodo dai secoli XVI-XVIII. questo concetto significava “combinazione eufonica di suoni”, “canto corale armonico” e “opera musicale polifonica”.

« Sinfonie" chiamato intervalli orchestrali tra gli atti dell'opera. « Orchestre"(greco antico) furono chiamati aree antistanti il ​​palcoscenico del teatro, dove originariamente era situato il coro.

Solo negli anni '30 e '40. Nel XVIII secolo si formò un genere orchestrale indipendente, che venne chiamato sinfonia.

Il nuovo genere era un'opera composta da più parti (ciclo), e la prima parte, che contiene il significato principale dell'opera, deve certamente corrispondere alla “forma sonata”.

Il luogo di nascita dell'orchestra sinfonica è la città di Mannheim. Qui, nella cappella dell'elettore locale, si formò un'orchestra, la cui arte ebbe un'enorme influenza sulla creatività orchestrale e sull'intero successivo sviluppo della musica sinfonica.
« Questa straordinaria orchestra ha molto spazio e bordi- ha scritto il famoso storico della musica Charles Burney. Qui sono stati utilizzati gli effetti che una tale massa di suoni può produrre: è qui che sono nati il ​​“crescendo”, il “diminuendo”, e il “piano”, che prima veniva utilizzato principalmente come eco e di solito ne era sinonimo, e “ forte” erano riconosciuti come colori musicali, disponibili nelle loro sfumature, come il rosso o colore blu nella pittura..."

Alcuni dei primi compositori a lavorare nel genere sinfonico furono:

Italiano - Giovanni Sammartini, francese - Francois Gossec e compositore ceco - Jan Stamitz.

Tuttavia, Joseph Haydn è considerato il creatore del genere sinfonico classico. Possiede i primi brillanti esempi di sonata per tastiera, trio d'archi e quartetto. Fu nell'opera di Haydn che il genere sinfonico nacque e prese forma e prese la sua forma finale, come oggi diciamo, classica.

I.Haydn e W.Mozart hanno riassunto e creato nella creatività sinfonica tutto il meglio di cui era ricca la musica orchestrale prima di loro. E allo stesso tempo, le sinfonie di Haydn e Mozart hanno aperto possibilità davvero inesauribili per un nuovo genere. Le prime sinfonie di questi compositori furono progettate per una piccola orchestra. Ma successivamente I. Haydn espande l'orchestra non solo quantitativamente, ma anche attraverso l'uso di combinazioni sonore espressive di strumenti che corrispondono solo all'uno o all'altro dei suoi piani.


Questa è l'arte della strumentazione o orchestrazione.

Orchestrazione- questo è un atto creativo vivente, la progettazione delle idee musicali del compositore. La strumentazione è creatività, uno degli aspetti dell'anima della composizione stessa.

Durante il periodo della creatività di Beethoven, si formò finalmente la composizione classica dell'orchestra, che comprendeva:

stringhe,

Composizione doppia strumenti in legno,

2 (a volte 3-4) corna,

2 timpani. Questa composizione si chiama piccolo.

G. Berlioz e R. Wagner hanno cercato di aumentare la scala del suono dell'orchestra aumentando la composizione di 3-4 volte.

L'apice della musica sinfonica sovietica fu l'opera di S. Prokofiev e D. Shostakovich.

Sinfonia... Viene paragonato a un romanzo e a un racconto, a un film epico e a un dramma, a un affresco pittoresco. Senso Tutte queste analogie sono chiare. In questo genere è possibile esprimere ciò che è importante, a volte la cosa più importante per cui esiste l'arte, per cui una persona vive nel mondo - il desiderio di felicità, di luce, di giustizia e di amicizia.

Una sinfonia è un brano musicale per un'orchestra sinfonica, scritto in forma sonata-ciclica. Di solito è composto da 4 parti, che esprimono pensieri artistici complessi sulla vita umana, sulla sofferenza e sulle gioie, sulle aspirazioni e sugli impulsi umani. Ci sono sinfonie con sempre meno parti, fino a un movimento.

Per migliorare gli effetti sonori, a volte le sinfonie includono coro e voce solista. Ci sono sinfonie per orchestre d'archi, da camera, spirituali e altre, per un'orchestra con uno strumento solista, organo, coro e ensemble vocale... . Quattro parti le sinfonie esprimono contrasti tipici degli stati della vita: immagini di lotta drammatica (primo movimento), episodi umoristici o di danza (minuetto o scherzo), contemplazione sublime (movimento lento) e un finale solenne o di danza popolare.

La musica sinfonica è la musica destinata ad essere eseguita da un sinfonico
orchestra;
il campo più significativo e ricco della musica strumentale,
coprendo grandi opere in più parti, ricche di complessi ideologici
contenuto emotivo e piccoli brani musicali Il tema principale della musica sinfonica è il tema dell'amore e il tema dell'inimicizia.

Orchestra Sinfonica,
combinando una varietà di strumenti, fornisce una ricca tavolozza
colori sonori, mezzi espressivi.

Le seguenti opere sinfoniche sono ancora estremamente popolari: Sinfonia n. 3 di L. Beethoven (“Eroica”), n. 5, Ouverture “Egmont”;

P Čajkovskij Sinfonia n. 4, n. 6, Ouverture di Romeo e Giulietta, concerti (focus,

S. Prokofiev Sinfonia n. 7

I. Frammenti di Stravinskij dal balletto “Petrushka”

J. Gershwin symphojazz “Rhapsody in Blue”

La musica per orchestra si è sviluppata in costante interazione con altri tipi di arte musicale: musica da camera, musica d'organo, musica corale, musica d'opera.

Generi caratteristici dei secoli XVII-XVIII: suite, concerto- ensemble-orchestrale, ouverture campione dell'opera. Tipi di suite del 18° secolo: divertissement, serenata, notturno.

La potente ascesa della musica sinfonica è associata alla promozione della sinfonia, al suo sviluppo come forma di sonata ciclica e al miglioramento del tipo classico di orchestra sinfonica. Spesso iniziarono a introdurre nella sinfonia e in altri tipi di musica sinfonica coro e voce solista. Il principio sinfonico nelle opere vocali e orchestrali, nell'opera e nel balletto si è intensificato. Includono anche i generi di musica sinfonica sinfonietta, variazioni sinfoniche, fantasia, rapsodia, leggenda, capriccio, scherzo, medley, marcia, danze varie, miniature varie, ecc. Il repertorio concertistico comprende anche il repertorio sinfonico singoli frammenti orchestrali di opere, balletti, drammi, opere teatrali, film.

Musica sinfonica del XIX secolo. incarnava un vasto mondo di idee ed emozioni. Riflette temi sociali ampi, esperienze più profonde, immagini della natura, vita quotidiana e fantasia, personaggi nazionali, immagini di arti spaziali, poesia e folklore.

Esiste vari tipi orchestra:

Banda militare (composta da strumenti a fiato, ottoni e legno)

Orchestra d'archi:.

L'orchestra sinfonica è la più grande nella composizione e la più ricca nelle sue capacità; destinato all'esecuzione concertistica di musica orchestrale. L'orchestra sinfonica nella sua forma moderna non è emersa immediatamente, ma come risultato di un lungo processo storico.

Un'orchestra sinfonica da concerto, a differenza di un'orchestra d'opera, si trova direttamente sul palco ed è costantemente nel campo visivo del pubblico.

A causa delle tradizioni storiche, le orchestre sinfoniche da concerto e d'opera differiscono da tempo nella loro composizione, ma oggigiorno questa differenza è quasi scomparsa.

Il numero totale dei musicisti in un'orchestra sinfonica non è costante: può oscillare tra 60-120 (e anche più) persone. Un gruppo così numeroso di partecipanti richiede una leadership abile per un gioco coordinato. Questo ruolo spetta al conduttore.

Fino all'inizio del XIX secolo, il direttore d'orchestra stesso suonava uno strumento durante lo spettacolo, ad esempio il violino. Tuttavia, nel tempo, il contenuto della musica sinfonica è diventato più complesso e questo fatto ha costretto a poco a poco i direttori ad abbandonare tale combinazione.

Inizia il festival della musica dei compositori del Caucaso settentrionale “Musica dei vicini - musica degli amici”. Il festival si svolge con il sostegno del Ministero della Cultura della Federazione Russa su iniziativa del regista, direttore artistico della Società Filarmonica di Stato della Repubblica dell'Ossezia del Nord - Alania, presidente dell'Unione dei compositori dell'Ossezia del Nord, Onorato Artista russo, vincitore dei premi statali della Russia e dell'Ossezia del Nord Atsamaz Makoev.

Il direttore artistico del festival ha detto a Sputnik quella che secondo lui è la funzione principale dell'evento musicale:

Noi compositori della nostra regione non ci incontriamo né scambiamo visite creative reciproche da molto tempo. A causa delle difficoltà economiche, le tournée delle orchestre sinfoniche sono diventate proibitive, ma sono loro le principali custodi e promotrici delle scuole di composizione nazionali e dei musicisti del Caucaso settentrionale. Fino al 1991, l'Ossezia del Nord ha ospitato il festival annuale di musica professionale di tutta l'Unione "L'estate musicale dell'Ossezia", ​​che ogni anno presentava l'intero fiore dell'arte sovietica performativa e compositiva: Tikhon Khrennikov, Aram Khachaturian, Dmitry Kabalevsky, Oscar Feltsman, Rodion Shchedrin, Nikita Bogoslovsky, Vladislav Kazenin, Veronica Dudarova, Svyatoslav Richter, David Oistrakh, Oleg Kogan e molti, molti altri. Per un mese intero nella nostra repubblica è stata ascoltata la musica di compositori e autori nazionali del Caucaso settentrionale e della Transcaucasia.

Abbiamo deciso di ripristinare gradualmente vecchi legami e conoscere meglio come vivono i nostri colleghi, cosa scrivono, cosa eseguono. Vogliamo che la musica dei nostri compositori contemporanei venga maggiormente ascoltata e venga inserita con coraggio nei repertori di Stato istituzioni professionali cultura della regione e del paese e che i nostri compositori siano in prima linea nello sviluppo spirituale delle relazioni interetniche nel Caucaso settentrionale.

Makoev ha parlato anche degli eventi previsti nell'ambito del festival:

Il festival si aprirà il 18 ottobre a Nalchik, dove l'Orchestra Sinfonica Cabardino-Balcaria sotto la direzione del direttore Peter Temirkanov eseguirà opere di compositori della nostra regione.

Il 26 ottobre a Makhachkala, l'Orchestra Sinfonica Nazionale del Daghestan sotto la direzione del direttore Valery Khlebnikov eseguirà la “Sinfonia di Beslan” (compositore - Atsamaz Makoev - ndr). E nella prima parte del concerto si esibirà il famoso violoncellista di San Pietroburgo Sergei Raldugin.

Il 31 ottobre, a Maykop, verrà eseguita in concerto l'opera “Rolls of Distant Thunder” del nostro contemporaneo Aslan Nekhai. Al concerto si esibiranno l'Orchestra Sinfonica di Adygea e l'Ensemble di canti popolari statali “Islamey”.

Il 7 novembre si terrà a Stavropol un concerto dell'orchestra sinfonica, dove verranno eseguite anche opere vocali sinfoniche di compositori del Caucaso settentrionale. Direttore: Andrey Abramov.

L'11 novembre a Nazran ci sarà grande concerto musica sinfonica con opere di compositori provenienti da Ossezia, Inguscezia, Cecenia, Daghestan, Cabardino-Balkaria, che sarà eseguita dall'orchestra congiunta di Daghestan e Cecenia. Direttore d'orchestra: Valery Khlebnikov.

Il 13 e 14 novembre si terranno a Vladikavkaz quattro concerti: il Coro da Camera di Stato "Alania", l'orchestra di strumenti nazionali della Filarmonica di Stato dell'Ossezia del Nord, da cui prende il nome l'Orchestra di varietà nazionale. K. Suanova, oltre ad un concerto di musica strumentale da camera. Abbiamo invitato al concerto ospiti da Mosca: la guida dell'Unione dei compositori Federazione Russa: Alexey Rybnikov, Rashid Kalimullin, Pavel Levadny, così come tutte le organizzazioni di compositori della regione,

La sinfonia è la forma più monumentale della musica strumentale. Inoltre, questa affermazione è vera per ogni epoca: per l'opera dei classici viennesi, per i romantici e per i compositori dei movimenti successivi...

Alessandro Maikapar

Generi musicali: sinfonia

La parola sinfonia deriva dal greco "symphonia" e ha diversi significati. I teologi la chiamano una guida all'uso delle parole che si trovano nella Bibbia. Il termine è tradotto da loro come accordo e accordo. I musicisti traducono questa parola come consonanza.

L'argomento di questo saggio è la sinfonia come genere musicale. Si scopre che in un contesto musicale il termine sinfonia contiene diversi significati. Così Bach chiamò i suoi meravigliosi brani per sinfonie per clavicembalo, intendendo che rappresentano una combinazione armonica, una combinazione - consonanza - di più (in questo caso, tre) voci. Ma questo uso del termine era già un'eccezione ai tempi di Bach, nella prima metà del XVIII secolo. Inoltre, nell'opera dello stesso Bach, denotava musica di uno stile completamente diverso.

E ora ci siamo avvicinati all'argomento principale del nostro saggio: la sinfonia come grande opera orchestrale in più parti. In questo senso, la sinfonia apparve intorno al 1730, quando l'introduzione orchestrale all'opera fu separata dall'opera stessa e trasformata in un'opera orchestrale indipendente, prendendo come base un'ouverture in tre parti di tipo italiano.

La parentela della sinfonia con l'ouverture si manifesta non solo nel fatto che ciascuna delle tre sezioni dell'ouverture: veloce-lento-veloce (e talvolta anche la lenta introduzione ad essa) si è trasformata in una parte separata e indipendente della sinfonia, ma anche nel fatto che l'ouverture ha dato alla sinfonia un'idea di contrasto dei temi principali (solitamente maschili e femminili) e quindi ha dotato la sinfonia della tensione drammatica (e drammaturgica) e dell'intrigo necessari per la musica di grandi forme.

Principi costruttivi della sinfonia

Montagne di libri e articoli musicologici sono dedicati all'analisi della forma della sinfonia e della sua evoluzione. Materiale artistico, rappresentato dal genere sinfonico, è enorme sia per quantità che per varietà di forme. Qui possiamo caratterizzare i principi più generali.

1. La sinfonia è la forma più monumentale di musica strumentale. Inoltre, questa affermazione è vera per ogni epoca: per l'opera dei classici viennesi, per i romantici e per i compositori dei movimenti successivi. L'Ottava Sinfonia (1906) di Gustav Mahler, ad esempio, grandiosa nel design artistico, fu scritta per un cast di esecutori enorme, anche secondo le idee dell'inizio del XX secolo: una grande orchestra sinfonica ampliata fino a includere 22 legni e 17 ottoni, la partitura comprende anche due cori misti e un coro di voci bianche; a questo si aggiungono otto solisti (tre soprani, due contralti, un tenore, un baritono e un basso) e un'orchestra di backstage. Viene spesso chiamata la "Sinfonia dei mille partecipanti". Per eseguirlo è necessario ricostruire il palco di sale da concerto anche molto grandi.

2. Poiché la sinfonia è un'opera composta da più movimenti (tre, spesso quattro e talvolta cinque movimenti, ad esempio la "Pastorale" di Beethoven o la "Fantastique" di Berlioz), è chiaro che tale forma deve essere estremamente elaborata al fine di eliminare la monotonia e la monotonia. (Una sinfonia in un movimento è molto rara; un esempio è la Sinfonia n. 21 di N. Myaskovsky.)

Una sinfonia contiene sempre molte immagini, idee e temi musicali. Sono in un modo o nell'altro distribuiti tra le parti, che, a loro volta, da un lato, contrastano tra loro, dall'altro formano una sorta di integrità superiore, senza la quale la sinfonia non sarà percepita come un'unica opera.

Per dare un'idea della composizione dei movimenti della sinfonia, forniamo informazioni su diversi capolavori...

Mozart. Sinfonia n. 41 “Giove”, do maggiore
I. Allegro vivace
II. Andante cantabile
III. Menùetto. Allegretto-Trio
IV. Molto Allegro

Beethoven. Sinfonia n. 3, mi bemolle maggiore, op. 55 ("Eroico")
I. Allegro con brio
II. Marcia funebre: Adagio assai
III. Scherzo: Allegro vivace
IV. Finale: Allegro molto, Poco Andante

Schubert. Sinfonia n. 8 in si minore (la cosiddetta “Incompiuta”)
I. Allegro moderato
II. Andante con moto

Berlioz. Sinfonia fantastica
I. Sogni. Passione: Largo - Allegro agitato e appassionato assai - Tempo I - Religiosamente
II. Palla: Valse. Allegro non troppo
III. Scena nei campi: Adagio
IV. Processione verso l'esecuzione: Allegretto non troppo
V. Un sogno nella notte del sabato: Larghetto - Allegro - Allegro
assai - Allegro - Lontana - Ronde du Sabbat - Dies irae

Borodin. Sinfonia n. 2 “Bogatyrskaya”
I. Allegro
II. Scherzo. Prestitissimo
III. Andante
IV. Finale. Allegro

3. La prima parte è la più complessa dal punto di vista progettuale. In una sinfonia classica è solitamente scritta sotto forma di una cosiddetta sonata Allegro. La particolarità di questa forma è che in essa si scontrano e si sviluppano almeno due temi principali, che in termini più generali si può dire come espressione del maschile (questo tema è solitamente chiamato festa principale, poiché per la prima volta avviene nella tonalità principale dell'opera) e il principio femminile (questo festa laterale- suona in uno dei relativi tasti principali). Questi due argomenti principali sono in qualche modo collegati e viene chiamata la transizione dal principale al secondario parte collegante. La presentazione di tutto questo materiale musicale di solito ha una certa conclusione, si chiama questo episodio gioco finale.

Se ascoltiamo una sinfonia classica con un'attenzione che ci permette di distinguere immediatamente questi elementi strutturali fin dalla prima conoscenza di una determinata opera, allora scopriremo modifiche di questi temi principali nel corso del primo movimento. Con lo sviluppo della forma sonata, alcuni compositori - e Beethoven per primo - hanno potuto individuare elementi femminili nel tema di carattere maschile e viceversa, e, nel corso dello sviluppo di questi temi, “illuminarli” in modi diversi. modi. Questa è forse l'incarnazione più brillante, sia artistica che logica, del principio di dialettica.

L'intera prima parte della sinfonia è costruita come una forma in tre parti, in cui prima i temi principali vengono presentati all'ascoltatore, come se fossero esposti (ecco perché questa sezione si chiama esposizione), poi subiscono sviluppo e trasformazione (la seconda la sezione è lo sviluppo) e alla fine ritornano - nella loro forma originale o in qualche nuova veste (ripresa). Questo è il massimo schema generale, al quale ciascuno dei grandi compositori ha contribuito con qualcosa di proprio. Non troveremo quindi due costruzioni identiche non solo tra compositori diversi, ma anche tra lo stesso. (Certo, se parliamo di grandi creatori.)

4. Dopo la prima parte, solitamente tempestosa, della sinfonia, deve certamente esserci posto per la musica lirica, calma, sublime, in una parola, che scorre al rallentatore. All'inizio questa era la seconda parte della sinfonia, ed era considerata una regola piuttosto rigida. Nelle sinfonie di Haydn e Mozart il movimento lento è proprio il secondo. Se ci sono solo tre movimenti in una sinfonia (come nel 1770 di Mozart), allora il movimento lento risulta essere in realtà quello centrale. Se la sinfonia ha quattro movimenti, nelle prime sinfonie veniva posto un minuetto tra il movimento lento e il finale veloce. Successivamente, a partire da Beethoven, il minuetto fu sostituito da uno scherzo rapido. Tuttavia, a un certo punto i compositori decisero di deviare da questa regola, e poi il movimento lento divenne il terzo della sinfonia, e lo scherzo divenne il secondo movimento, come vediamo (o meglio, sentiamo) nel "Bogatyr" di A. Borodin. sinfonia.

5. I finali delle sinfonie classiche sono caratterizzati da un movimento vivace con caratteristiche di danza e canto, spesso in uno spirito popolare. A volte il finale di una sinfonia si trasforma in una vera apoteosi, come nella Nona Sinfonia di Beethoven (Op. 125), dove un coro e cantanti solisti furono introdotti nella sinfonia. Sebbene questa sia stata un'innovazione per il genere sinfonico, non lo è stata per lo stesso Beethoven: già prima aveva composto la Fantasia per pianoforte, coro e orchestra (Op. 80). La sinfonia contiene l'ode “Alla gioia” di F. Schiller. Il finale è così dominante in questa sinfonia che i tre movimenti che lo precedono sono percepiti come un'enorme introduzione ad essa. L'esecuzione di questo finale con il suo appello a "Abbraccio, milioni!" all'apertura della Sessione Generale delle Nazioni Unite - la migliore espressione delle aspirazioni etiche dell'umanità!

Grandi creatori di sinfonie

Giuseppe Haydn

Joseph Haydn visse una lunga vita (1732–1809). Il periodo di mezzo secolo della sua attività creativa fu delineato da due circostanze importanti: la morte di J. S. Bach (1750), che pose fine all'era della polifonia, e la prima esecuzione della Terza Sinfonia (“Eroica”) di Beethoven, che segnò l'inizio della l'era del romanticismo. Durante questi cinquant'anni le antiche forme musicali: messa, oratorio e concerto grosso- furono sostituiti da nuovi: sinfonia, sonata e quartetto d'archi. Il luogo principale in cui ora venivano ascoltate le opere scritte in questi generi non erano le chiese e le cattedrali, come prima, ma i palazzi dei nobili e degli aristocratici, che, a loro volta, portarono a un cambiamento nei valori musicali: entrarono in gioco la poesia e l'espressività soggettiva. moda.

In tutto questo Haydn è stato un pioniere. Spesso, anche se non del tutto correttamente, viene chiamato il “padre della sinfonia”. Alcuni compositori, ad esempio Jan Stamitz e altri rappresentanti della cosiddetta scuola di Mannheim (Mannheim a metà del XVIII secolo era la cittadella del primo sinfonismo), avevano già iniziato a comporre sinfonie in tre parti molto prima di Haydn. Tuttavia Haydn ha elevato questa forma a molto di più alto livello e ha mostrato la strada verso il futuro. Le sue prime opere portano l'impronta dell'influenza di C. F. E. Bach, mentre quelle successive anticipano uno stile completamente diverso: Beethoven.

È interessante notare che iniziò a creare composizioni che acquisirono un importante significato musicale quando compì il suo quarantesimo compleanno. Fertilità, diversità, imprevedibilità, umorismo, inventiva: questo è ciò che rende Haydn al di sopra del livello dei suoi contemporanei.

Molte delle sinfonie di Haydn hanno ricevuto titoli. Lasciate che vi faccia alcuni esempi.

A. Abakumov. Gioca a Haydn (1997)

La famosa sinfonia n. 45 si chiamava “Addio” (o “Sinfonia a lume di candela”): nelle ultime pagine del finale della sinfonia, i musicisti, uno dopo l'altro, smettono di suonare e lasciano il palco, lasciando solo due violini, concludendo la sinfonia con un accordo interrogativo la - Fa diesis. Lo stesso Haydn raccontò una versione semi-umoristica dell'origine della sinfonia: il principe Nikolai Esterhazy una volta per molto tempo non permise ai membri dell'orchestra di lasciare Eszterhazy per Eisenstadt, dove vivevano le loro famiglie. Volendo aiutare i suoi subordinati, Haydn compose la conclusione della sinfonia "Addio" sotto forma di un sottile accenno al principe - una richiesta di congedo espressa in immagini musicali. Il suggerimento fu compreso e il principe diede gli ordini appropriati.

Nell'era del romanticismo, la natura umoristica della sinfonia fu dimenticata e cominciò ad essere dotata di un significato tragico. Schumann scrisse nel 1838 a proposito dei musicisti che spegnevano le candele e lasciavano il palco durante il finale della sinfonia: "E nessuno rideva allo stesso tempo, poiché non c'era tempo per ridere".

La sinfonia n. 94 "With a Timpani Strike, or Surprise" ha preso il nome dall'effetto umoristico nel movimento lento: il suo stato d'animo pacifico è interrotto da un forte colpo di timpani. N. 96 "Miracolo" cominciò a essere chiamato così a causa di circostanze casuali. Al concerto in cui Haydn avrebbe diretto questa sinfonia, il pubblico, con la sua apparizione, si precipitò dal centro della sala alle prime file vuote, e il centro era vuoto. In quel momento, un lampadario è crollato proprio al centro della sala, solo due ascoltatori sono rimasti leggermente feriti. Nella sala si sentirono esclamazioni: “Miracolo! Miracolo!" Lo stesso Haydn rimase profondamente colpito dalla salvezza involontaria di molte persone.

Il nome della sinfonia n. 100 “Militare”, al contrario, non è affatto casuale: le sue parti estreme con i loro segnali e ritmi militari dipingono chiaramente un'immagine musicale del campo; anche il Minuetto qui (terzo movimento) è di tipo “esercito” piuttosto ardito; l'inclusione di strumenti a percussione turchi nella partitura della sinfonia ha deliziato gli amanti della musica londinesi (vedi la "Marcia turca" di Mozart).

N. 104 "Salomon": non è questo un omaggio all'impresario - John Peter Salomon, che ha fatto così tanto per Haydn? È vero, lo stesso Salomon divenne così famoso grazie a Haydn che fu sepolto nell'Abbazia di Westminster "per aver portato Haydn a Londra", come indicato sulla sua lapide. Pertanto, la sinfonia dovrebbe essere chiamata esattamente “Con UN lomon”, e non “Salomone”, come talvolta si trova nei programmi dei concerti, che orienta erroneamente gli ascoltatori al re biblico.

Wolfgang Amadeus Mozart

Mozart scrisse le sue prime sinfonie quando aveva otto anni e l'ultima a trentadue. Il loro numero totale è più di cinquanta, ma molti giovani non sono sopravvissuti o non sono stati ancora scoperti.

Se si segue il consiglio di Alfred Einstein, il massimo esperto di Mozart, e si confronta questo numero con solo nove sinfonie di Beethoven o quattro di Brahms, apparirà subito chiaro che il concetto di genere sinfonico è diverso per questi compositori. Ma se individuiamo le sinfonie di Mozart che, come quelle di Beethoven, sono realmente rivolte a un certo pubblico ideale, in altre parole, all’umanità intera ( humanitas), poi si scopre che anche Mozart scrisse non più di dieci sinfonie di questo tipo (lo stesso Einstein parla di “quattro o cinque”!). "Praga" e la triade di sinfonie del 1788 (n. 39, 40, 41) sono un contributo straordinario al tesoro della sinfonia mondiale.

Di queste ultime tre sinfonie, quella centrale, la n. 40, è la più conosciuta. Solo "Una piccola serenata notturna" e l'ouverture dell'opera "Le nozze di Figaro" possono competere con essa in popolarità. Sebbene le ragioni della popolarità siano sempre difficili da determinare, una di queste in questo caso potrebbe essere la scelta del tono. Questa sinfonia è scritta in sol minore, una rarità per Mozart, che preferiva tonalità maggiori allegre e gioiose. Delle quarantuno sinfonie, solo due furono scritte in tonalità minore (questo non significa che Mozart non abbia scritto musica minore nelle sinfonie maggiori).

I suoi concerti per pianoforte hanno statistiche simili: su ventisette, solo due hanno una tonalità minore. Considerando i giorni bui in cui è stata creata questa sinfonia, può sembrare che la scelta della tonalità fosse predeterminata. Tuttavia, c’è di più in questa creazione oltre ai semplici dolori quotidiani di una persona. Dobbiamo ricordare che in quell’epoca i compositori tedeschi e austriaci si trovavano sempre più in balia delle idee e delle immagini del movimento estetico letterario, chiamato “Sturm and Drang”.

Il nome del nuovo movimento fu dato dal dramma di F. M. Klinger “Sturm and Drang” (1776). Sono emersi numerosi drammi con eroi incredibilmente appassionati e spesso incoerenti. I compositori erano anche affascinati dall'idea di esprimere con i suoni l'intensità drammatica delle passioni, della lotta eroica e spesso del desiderio di ideali irrealizzabili. Non sorprende che in questa atmosfera Mozart si sia rivolto anche alle tonalità minori.

A differenza di Haydn, che era sempre sicuro che le sue sinfonie sarebbero state eseguite - sia davanti al principe Esterhazy, sia, come quelle "londinesi", davanti al pubblico londinese - Mozart non ha mai avuto una tale garanzia, e nonostante ciò, era sorprendentemente prolifico. Se le sue prime sinfonie sono spesso divertenti o, come diremmo ora, musica “leggera”, le sue ultime sinfonie sono il “momento clou del programma” di ogni concerto sinfonico.

Ludwig van Beethoven

Beethoven ha creato nove sinfonie. Probabilmente sono stati scritti più libri su di loro che note in questo patrimonio. Le più grandi delle sue sinfonie sono la Terza (mi bemolle maggiore, “Eroica”), la Quinta (do minore), la Sesta (fa maggiore, “Pastorale”) e la Nona (re minore).

...Vienna, 7 maggio 1824. Prima assoluta della Nona Sinfonia. I documenti sopravvissuti testimoniano quello che accadde allora. Degno di nota è l'annuncio stesso dell'imminente prima esecuzione assoluta: “Domani, 7 maggio, avrà luogo la Grande Accademia di Musica, organizzata dal signor Ludwig van Beethoven.<...>I solisti saranno la signora Sontag e la signora Unger, così come i signori Heitzinger e Seipelt. Il primo violino dell'orchestra è il signor Schuppanzig, il direttore d'orchestra è il signor Umlauf.<...>Il signor Ludwig van Beethoven prenderà parte personalmente alla direzione del concerto.”

Questa direzione alla fine portò Beethoven a dirigere lui stesso la sinfonia. Ma come è potuto accadere ciò? Dopotutto, a quel punto Beethoven era già sordo. Passiamo ai resoconti dei testimoni oculari.

“Beethoven dirigeva da solo, o meglio, stava davanti al podio e gesticolava come un matto”, scrisse Joseph Böhm, il violinista dell’orchestra che partecipò a quello storico concerto. - Prima si è allungato verso l'alto, poi si è quasi accovacciato, agitando le braccia e battendo i piedi, come se lui stesso volesse suonare tutti gli strumenti contemporaneamente e cantare per tutto il coro. In effetti Umlauf era responsabile di tutto e noi musicisti ci occupavamo solo della sua bacchetta. Beethoven era così eccitato che era completamente ignaro di ciò che stava accadendo intorno a lui e non prestò attenzione agli applausi tempestosi, che a causa del suo deficit uditivo difficilmente raggiunsero la sua coscienza. Alla fine di ogni numero dovevano dirgli esattamente quando girarsi e ringraziare il pubblico per gli applausi, cosa che lui fece in modo molto goffo.

Alla fine della sinfonia, quando gli applausi erano già fragorosi, Caroline Unger si è avvicinata a Beethoven e gli ha fermato delicatamente la mano: ha continuato a dirigere, senza rendersi conto che lo spettacolo era finito! - e si voltò verso il corridoio. Poi divenne chiaro a tutti che Beethoven era completamente sordo...

Il successo è stato enorme. Ci è voluto l'intervento della polizia per porre fine agli applausi.

Pyotr Ilic Čajkovskij

Nel genere della sinfonia P.I. Čajkovskij ha creato sei opere. Ultima Sinfonia - Sesta, si minore, op. 74 - da lui definito “Patetico”.

Nel febbraio 1893, Čajkovskij elaborò un piano per una nuova sinfonia, che divenne la Sesta. In una delle sue lettere racconta: “Durante il viaggio, ho avuto l'idea di un'altra sinfonia... con un programma che rimarrà un mistero per tutti... Questo programma è molto intriso di soggettività, e spesso durante il viaggio, componendolo mentalmente, piango molto."

La sesta sinfonia è stata registrata dal compositore molto rapidamente. In appena una settimana (dal 4 all'11 febbraio), ha registrato l'intera prima parte e metà della seconda. Poi il lavoro fu interrotto per qualche tempo da un viaggio da Klin, dove allora viveva il compositore, a Mosca. Ritornato a Klin, ha lavorato alla terza parte dal 17 al 24 febbraio. Poi c'è stata un'altra pausa e nella seconda metà di marzo il compositore ha completato il finale e la seconda parte. L'orchestrazione dovette essere posticipata perché Čajkovskij aveva in programma molti altri viaggi. Il 12 agosto l'orchestrazione fu completata.

La prima esecuzione della Sesta Sinfonia ebbe luogo a San Pietroburgo il 16 ottobre 1893, diretta dall'autore. Čajkovskij ha scritto dopo la prima: “Sta accadendo qualcosa di strano con questa sinfonia! Non è che non mi sia piaciuto, ma ha creato un po’ di confusione. Quanto a me, ne sono più orgoglioso che di qualunque altra mia composizione”. Ulteriori eventi furono tragici: nove giorni dopo la prima della sinfonia, P. Čajkovskij morì improvvisamente.

V. Baskin, l'autore della prima biografia di Čajkovskij, che era presente sia alla prima della sinfonia che alla sua prima esecuzione dopo la morte del compositore, quando diresse E. Napravnik (questa performance divenne trionfante), scrisse: “Ricordiamo il stato d'animo triste che regnava nella sala dell'Assemblea della Nobiltà il 6 novembre, quando la sinfonia “Patetica”, che non fu pienamente apprezzata durante la prima esecuzione sotto la direzione dello stesso Čajkovskij, fu eseguita per la seconda volta. In questa sinfonia, che purtroppo divenne il canto del cigno del nostro compositore, egli apparve nuovo non solo nel contenuto, ma anche nella forma; invece del solito Allegro O Presto inizia Adagio lamentoso, lasciando l'ascoltatore nell'umore più triste. In questo Adagio il compositore sembra dire addio alla vita; graduale morendo(Italiano - dissolvenza) dell'intera orchestra ci ha ricordato la famosa fine dell'Amleto: “ Il resto tace"(Ulteriore - silenzio)."

Abbiamo potuto parlare brevemente solo di alcuni capolavori della musica sinfonica, tralasciando del resto il tessuto musicale stesso, poiché tale conversazione richiede il suono reale della musica. Ma anche da questa storia diventa chiaro che la sinfonia come genere e le sinfonie come creazioni dello spirito umano sono una fonte inestimabile del massimo piacere. Il mondo della musica sinfonica è vasto e inesauribile.

Basato su materiali della rivista “Art” n. 08/2009

Sul poster: Sala Grande della Filarmonica Accademica di San Pietroburgo intitolata a D. D. Shostakovich. Tory Huang (pianoforte, USA) e la Philharmonic Academic Symphony Orchestra (2013)

Il Teatro Mariinsky ospita oggi il III Festival Internazionale di Musica per Bambini “Magic Symphony”. Cantano, suonano e ballano sul palco i bambini che fino a poco tempo fa non potevano farlo, perché dalla nascita soffrono di gravi problemi di udito o di sordità irreversibile. L'impianto cocleare e la riabilitazione hanno permesso loro di immergersi nel mondo dei suoni e della musica, grazie all'aiuto di medici, insegnanti, assistenti sociali e genitori.

Foto: Associazione dei genitori “I Hear the World!”

Restituisce l'udito ai bambini affetti da sordità congenita, che grazie alla riabilitazione imparano non solo a parlare, ma anche a suonare strumenti musicali e a cantare. I bambini potranno mostrare il loro talento al Festival Internazionale di Musica "Magic Symphony", che si tiene a San Pietroburgo per la terza volta, questa volta nella sala concerti del Teatro Mariinsky.

Come dicono gli organizzatori, per i bambini con problemi di udito, la creatività diventa non solo un modo di riabilitazione, ma anche un'opportunità di espressione di sé.

— Gli insegnanti dedicano molto tempo alla crescita e alla riabilitazione dei bambini con problemi di udito lezioni di musica. Ma si è scoperto che nessuno di loro ascolta la musica per piacere; i bambini la percepiscono come esercizio fisico", afferma Inna Koroleva, ricercatrice capo presso l'Istituto di ricerca sull'orecchio, la gola, il naso e la parola di San Pietroburgo. — Il festival musicale “Magic Symphony” ha cambiato l’atteggiamento dei bambini nei confronti della musica: ora hanno iniziato a suonare da soli. Un altro punto importante- I genitori hanno iniziato a lavorare di più con i loro figli per poter arrivare al festival musicale.

L'interesse per il festival cresce ogni anno. Il numero di domande è più che raddoppiato rispetto al 2017: se allora 126 bambini volevano compiere un atto creativo, quest'anno gli organizzatori hanno già contato più di 200 candidati. Hanno voluto partecipare al festival bambini provenienti da 66 città di 6 paesi del mondo.

Di conseguenza, oggi circa 25 bambini con udito artificiale si esibiscono al Teatro Mariinsky. Insieme a loro sul palco ci sono musicisti e artisti professionisti. Negli anni precedenti, il progetto di beneficenza è stato sostenuto da Tatyana Bulanova e Mikhail Boyarsky. Questa volta al festival si esibiranno l'ensemble statale di canto e danza "Barynya", l'ensemble vocale "Filarmonica", l'artista popolare russo Yakov Dubravin e altri.

Questa è la prima volta che i bambini russi partecipano ad un concorso così creativo. Ispirata, l’associazione madre “I Hear the World!” per la prima volta, che ha subito ricevuto il premio come “Miglior Progetto Sociale 2016”. Il festival è diventato il vincitore del concorso “I migliori progetti sociali della Russia” nella categoria “Progetti medici e sociali”, ed è entrato nella top 100 dei migliori progetti regionali nel programma del Commissario per i diritti dell'infanzia sotto il Presidente della Federazione Russa “Vettore “INFANZIA-2018”.

Gli organizzatori vogliono sviluppare ulteriormente il progetto. Ad esempio, e. O. Il direttore generale della Biblioteca presidenziale Valentin Sidorin ha proposto a l'anno prossimo insieme all’Istituto di ricerca sull’orecchio, la gola, il naso e la parola, organizzeremo un forum che celebrerà i meriti non solo dei bambini con udito artificiale, ma anche degli specialisti che hanno reso possibili questi risultati. Tra loro ci sono chirurghi e medici, insegnanti dei sordi, logopedisti e psicologi.

Gli organizzatori di questo festival “Magic Symphony” sono il “Concerto di Pietroburgo”, l’Istituto di ricerca sull’orecchio, la gola, il naso e la parola e l’associazione madre “I Hear the World!” e l'almanacco del partenariato sociale “Mecenate russo”. La sede del concerto principale è stata fornita dal direttore artistico, direttore del Teatro Mariinsky Valery Gergiev.

Dottor Pietro

Il progetto è stato implementato utilizzando una sovvenzione di San Pietroburgo

Pubblicazioni nella sezione Musica

Cinque grandi sinfonie di compositori russi

Nel mondo della musica ci sono opere uniche e iconiche, i cui suoni scrivono la cronaca della vita musicale. Alcune di queste opere rappresentano una svolta rivoluzionaria nell'arte, altre si distinguono per un concetto complesso e profondo, altre stupiscono con la straordinaria storia della loro creazione, le quarte sono una presentazione unica dello stile del compositore e le quinte... sono così belle in musiche che è impossibile non citare. A merito dell'arte musicale, ci sono molte di queste opere e, ad esempio, parliamo di cinque sinfonie russe selezionate, la cui unicità è difficile da sopravvalutare.

Seconda sinfonia (eroica) di Alexander Borodin (si bemolle minore, 1869–1876)

In Russia, nella seconda metà del XIX secolo, tra i compositori era maturata un'idea fissa: era tempo di creare la propria sinfonia russa. A quel tempo, in Europa, la sinfonia celebrava il suo centenario, avendo attraversato tutte le fasi della catena evolutiva: dall'ouverture operistica, che lasciò il palco del teatro e fu eseguita separatamente dall'opera, a colossi come la Sinfonia n. 9 di Beethoven. (1824) o la Sinfonia Fantastique di Berlioz (1830). In Russia, la moda per questo genere non ha preso piede: ci hanno provato una, due volte (Dmitry Bortnyansky - Concert Symphony, 1790; Alexander Alyabyev - sinfonie in mi minore, mi bemolle maggiore) - e hanno abbandonato questa idea per vi ritorna decenni dopo nelle opere di Anton Rubinstein, Miliya Balakirev, Nikolai Rimsky-Korsakov, Alexander Borodin e altri.

I suddetti compositori hanno giudicato in modo assolutamente corretto, rendendosi conto che l'unica cosa di cui la sinfonia russa può vantarsi sullo sfondo dell'abbondanza europea è il suo sapore nazionale. E Borodin in questo non ha eguali. La sua musica respira la distesa di pianure infinite, l'abilità dei cavalieri russi, la sincerità delle canzoni popolari con la loro nota dolorosa e commovente. L'emblema della sinfonia era il tema principale del primo movimento, dopo aver ascoltato il quale l'amico e mentore del compositore, il musicologo Vladimir Stasov, propose due nomi: prima "Leonessa", e poi un'idea più appropriata: "Bogatyrskaya".

A differenza delle opere sinfoniche dello stesso Beethoven o Berlioz, basate su passioni ed esperienze umane, la Sinfonia Bogatyr racconta il tempo, la storia e le persone. Non c'è dramma nella musica, nessun conflitto pronunciato: assomiglia a una serie di dipinti che cambiano dolcemente. E questo si riflette fondamentalmente nella struttura della sinfonia, dove il movimento lento, di solito al secondo posto, e il vivace scherzo (tradizionalmente successivo) cambiano di posto, e il finale, in una forma generalizzata, ripete le idee del primo movimento. Borodin riuscì in questo modo a ottenere il massimo contrasto nell'illustrazione musicale dell'epica nazionale, e il modello strutturale di Bogatyrskaya servì successivamente da modello per le sinfonie epiche di Glazunov, Myaskovsky e Prokofiev.

Sesta sinfonia (patetica) di Pyotr Tchaikovsky (si minore, 1893)

Ci sono così tante prove, interpretazioni e tentativi di spiegarne il contenuto che l'intera descrizione di quest'opera potrebbe consistere di citazioni. Eccone uno, dalla lettera di Čajkovskij al nipote Vladimir Davydov, a cui è dedicata la sinfonia: “Durante il viaggio mi è venuta l'idea di un'altra sinfonia, questa volta a programma, ma con un programma che sarebbe rimasto un mistero per tutti. Questo programma è il più intriso di soggettività, e spesso durante i miei viaggi, componendolo mentalmente, ho pianto molto.”. Che tipo di programma è questo? Čajkovskij lo ammette cugino Anna Merkling, che gli suggerì di descrivere la sua vita in questa sinfonia. "Sì, hai indovinato", - ha confermato il compositore.

All'inizio degli anni 1890, l'idea di scrivere memorie visitò ripetutamente Čajkovskij. A questo periodo risalgono gli schizzi per la sua sinfonia incompiuta intitolata “Life”. A giudicare dalle bozze sopravvissute, il compositore intendeva rappresentare alcune fasi astratte della vita: giovinezza, sete di attività, amore, delusione, morte. Tuttavia, il piano oggettivo non era sufficiente per Čajkovskij e il lavoro fu interrotto, ma nella Sesta Sinfonia fu guidato esclusivamente da esperienze personali. Quanto deve essere stata malata l'anima del compositore perché la musica nascesse con un potere di influenza così incredibile, sorprendente!

La prima parte lirico-tragica e il finale sono indissolubilmente legati all'immagine della morte (nello sviluppo della prima parte viene citato il tema del canto spirituale “Riposa con i santi”), come testimonia lo stesso Čajkovskij riferendosi a questa sinfonia in risposta alla proposta del Granduca Konstantin Romanov di scrivere "Requiem" " Ecco perché il brillante intermezzo lirico (valzer in cinque battute nella seconda parte) e lo scherzo solenne e trionfale sono percepiti così acutamente. Ci sono molte discussioni sul ruolo di quest'ultimo nella composizione. Sembra che Čajkovskij stesse cercando di mostrare l'inutilità della gloria e della felicità terrena di fronte all'inevitabile perdita, confermando così il grande detto di Salomone: “Tutto passa. Passerà anche questa".

Terza sinfonia (“Poesia divina”) di Alexander Scriabin (do minore, 1904)

Se buio sera d'autunno Se ti capita di visitare la Casa-Museo Alexander Scriabin a Mosca, sentirai sicuramente l'atmosfera inquietante e misteriosa che circondava il compositore durante la sua vita. Una strana struttura di lampadine colorate sul tavolo del soggiorno, voluminosi volumi di filosofia e occultismo dietro il vetro opaco della porta della libreria e, infine, una camera da letto dall'aspetto ascetico dove Scriabin, che per tutta la vita aveva avuto paura di morire per avvelenamento del sangue, morì di sepsi. Un luogo cupo e misterioso che dimostra perfettamente la visione del mondo del compositore.

Non meno indicativa del pensiero di Scriabin è la sua Terza Sinfonia, che apre il cosiddetto periodo intermedio della creatività. In questo momento, Scriabin formulò gradualmente le sue opinioni filosofiche, la cui essenza è che il mondo intero è il risultato della propria creatività e dei propri pensieri (solipsismo nella sua fase estrema) e che la creazione del mondo e la creazione dell'arte sono processi essenzialmente simili. Questi processi procedono in questo modo: dal caos primario del languore creativo sorgono due principi: attivo e passivo (maschio e femmina). Il primo trasporta l'energia divina, il secondo dà origine al mondo materiale con le sue bellezze naturali. L'interazione di questi principi crea l'eros cosmico, che porta all'estasi: il libero trionfo dello spirito.

Non importa quanto strano possa sembrare tutto quanto sopra, Scriabin credeva sinceramente in questo modello della Genesi, secondo il quale fu scritta la Terza Sinfonia. La sua prima parte si chiama "Lotta" (la lotta di un uomo-schiavo, sottomesso al Sovrano supremo del mondo e di un uomo-dio), la seconda - "Piaceri" (una persona si arrende alle gioie del mondo sensoriale , si dissolve nella natura) e, infine, il terzo - "Gioco divino" (lo spirito liberato, "creando l'universo con il solo potere della sua volontà creativa", comprende la "gioia sublime della libera attività"). Ma la filosofia è filosofia, e la musica stessa è meravigliosa, rivelando tutte le capacità timbriche di un'orchestra sinfonica.

Prima sinfonia (classica) di Sergei Prokofiev (re maggiore, 1916-1917)

L'anno è il 1917, anni difficili della guerra, della rivoluzione. 1 SEMBRA che l'arte debba accigliarsi cupamente e raccontare cose dolorose. Ma i pensieri tristi non sono per la musica di Prokofiev: solare, frizzante, giovanile e affascinante. Questa è la sua Prima Sinfonia.

Il compositore era interessato all'opera dei classici viennesi anche durante i suoi anni da studente. Ora dalla sua penna è uscita un'opera alla Haydn. "Mi sembrava che se Haydn fosse vissuto fino ad oggi, avrebbe mantenuto il suo stile di scrittura e allo stesso tempo avrebbe adottato qualcosa di nuovo", - Prokofiev ha commentato la sua idea.

Il compositore ha scelto una composizione modesta dell'orchestra, sempre nello spirito del classicismo viennese, senza ottoni pesanti. La trama e l'orchestrazione sono leggere e trasparenti, la scala dell'opera non è grande, la composizione è armoniosa e logica. In una parola, ricorda molto l'opera del classicismo, nata erroneamente nel XX secolo. Tuttavia, ci sono anche emblemi puramente Prokofiev, ad esempio il suo genere preferito di gavotta nel terzo movimento invece di uno scherzo (il compositore in seguito utilizzò questo materiale musicale nel balletto “Romeo e Giulietta”), così come un acuto “pepe ” armonia e un abisso di umorismo musicale.

Settima (Leningrado) Sinfonia di Dmitri Shostakovich (do maggiore, 1941)

Il 2 luglio 1942, il ventenne pilota tenente Litvinov, sfondando miracolosamente l'accerchiamento nemico, riuscì a portare assediata Leningrado medicinali e quattro grossi quaderni di musica con la partitura della Settima Sinfonia di D.D. Shostakovich, e il giorno successivo sulla Leningradskaya Pravda apparve una breve nota: “La partitura della Settima Sinfonia di Dmitry Shostakovich è stata consegnata a Leningrado in aereo. La sua rappresentazione pubblica avrà luogo nella Sala Grande della Filarmonica".

Un evento per il quale la storia della musica non ha mai conosciuto analoghi: in una città assediata, musicisti terribilmente esausti (hanno preso parte tutti i sopravvissuti) sotto la direzione del direttore d'orchestra Carl Eliasberg hanno eseguito la nuova sinfonia di Shostakovich. La stessa che il compositore compose nelle prime settimane del blocco, finché lui e la sua famiglia non furono evacuati a Kuibyshev (Samara). Il giorno della prima di Leningrado, il 9 agosto 1942, la Sala Grande della Filarmonica di Leningrado era piena zeppa di cittadini esausti, con i volti traslucidi, ma allo stesso tempo in abiti eleganti, e di personale militare venuto direttamente dal prima linea. La sinfonia è stata trasmessa nelle strade attraverso gli altoparlanti della radio. Quella sera, il mondo intero rimase immobile ad ascoltare l'impresa senza precedenti dei musicisti.

...È degno di nota, ma il famoso tema nello spirito del "Bolero" di Ravel, che ora di solito è personificato con un esercito fascista che si muove senza pensarci e distrugge tutto sul suo cammino, è stato scritto da Shostakovich anche prima dell'inizio della guerra. Tuttavia fu naturalmente incluso nella prima parte della Sinfonia di Leningrado, al posto del cosiddetto “episodio dell’invasione”. Anche il finale che affermava la vita si rivelò profetico, anticipando la tanto desiderata Vittoria, dalla quale era ancora separato da così lunghi tre anni e mezzo...